Sunday 12 October 2014

Due o tre cose che ho imparato da questo espatrio


Così è arrivato anche il dodici ottobre, come una meta, un traguardo. Ricordo benissimo quando, esattamente un anno fa, scendevamo da quel taxi, in piena notte, e nel buio scorgevo piante tropicali e luoghi sconosciuti.
Esattamente un anno fa siamo approdati a Darwin, dopo ben due giorni di viaggio, direttamente dall’Italia. Esausti, ma curiosi, con il naturale timore di chi si trova tutt’a un tratto senza riferimenti e non è in vacanza, con il passo felpato tipico del primo uomo sulla luna.
A chi ci ha visti partire sembra ieri che tenevamo la valigia in una mano e nell’altra il passaporto ma a noi sembra passato un secolo, tante sono le cose che sono successe, che sono cambiate e che ci hanno cambiato in questi dodici mesi.
Allora tiriamole queste somme! Un evento così avviene solo una volta l’anno, non facciamoci scappare l’occasione di metterci a tavolino ad analizzare cosa è successo in questo periodo così intenso, cosa è cambiato e cosa c’è di nuovo.

  • Sicuramente ho imparato a dare meno importanza alle cose materiali, a vivere più leggera, in tutti i sensi. Riempire le valigie che potevamo imbarcare in aereo con quello che ci sarebbe dovuto bastare per più di due mesi è stato un bell’esercizio per una che prima amava attorniarsi di mille cose, perlopiù inutili (anche se sicuramente belle!). Avanti di questo passo imparerò a far stare “tutta la mia vita” in una ventiquattrore!
  • Ora c’è un’altra lingua nella nostra vita, che non è fatta solo di nuove parole ma anche di nuove gestualità (o meglio “non-gestualità”) e nuovi sottintesi.
  • Le difficoltà aiutano a crescere, dicono. Ed è così anche per gli expat. Ad ogni ostacolo superato ti assale una sensazione di libertà, di forza e sicurezza che non credevi possibile raggiungere.
  • Che tutto nella vita è relativo mi era già molto chiaro anche prima, ma stando qua ho potuto toccare con mano la relatività, quella delle sensazioni, delle relazioni e degli eventi. Ho imparato a cercare (non ho la presunzione di dire “trovare”) il lato positivo delle cose.
    E sono fiera che mio figlio cresca conoscendo realtà diverse da quella in cui è nato, non dare nulla per scontato non può che aprirgli la mente. Una grande lezione di vita.
  • Ora andare in vacanza vuol dire tornare a casa, anche se casa non è propriamente un luogo turistico. E quando si torna mette una certa tranquillità notare che è  tutto come quando l’hai lasciato.
  • Le amicizie hanno cambiato forma e dimensione, quelle vecchie e quelle nuove. Cambiano i canali di comunicazione e cambiano gli argomenti da condividere. Impari che molte persone passano nella tua vita e le “vivi” più che puoi perché sei consapevole del fatto che non ci rimarranno per sempre. Impari a salutare e a vivere la distanza.
  • Il tempo, questo sconosciuto, è ancora più distorto. Del mio nuovo rapporto col tempo ve ne parlavo qua. A casa, quella che hai lasciato, tutto va avanti, ti perdi eventi importanti, e qualcuno se ne va senza che tu abbia avuto il tempo di salutarlo per l’ultima volta. Mentre la tua nuova vita scorre, ignara di tutto.
  • Avendo vissuto molti anni distante da casa so cosa vuol dire aver bisogno degli altri, e questa necessità nell’ultimo anno non ha fatto altro che aumentare in maniera direttamente proporzionale ai chilometri che ci separano da casa. Si impara a chiedere aiuto con umiltà, a non vergognarsi di sentirsi soli, e a condividere.
  • Ho imparato che la nostalgia ti assale quando meno te l’aspetti. Sei lì tranquilla a fare le tue cose, un pensiero dopo l’altro e arrivi dritta nella cucina della tua casa “vecchia”, nella tua “vita precedente”, con i suoni, i profumi e le gestualità quotidiane che allora sembravano così noiose e ora invece così preziose.
Quando approdi in una nuova vita ti aspettano infinite sfide ed infiniti traguardi. Rapportandoti a nuovi scenari impari a conoscere meglio te stesso, e anche se continuerai a fare gli stessi errori di sempre, li guarderai con occhi diversi. Cresci, impari, allarghi i tuoi orizzonti, ti senti straniero in terra straniera, a volte cadi ma quando ti rialzi sei più forte. A volte la nostalgia prende il sopravvento ma col tempo impari a tener stretti i ricordi e vivere con maggiore intensità ciò che la vita ti riserva.
È difficile trovare le parole per descrivere la nostra nuova vita quando ci chiedono com’è. Tutti ci dicono che siamo stati coraggiosi e che vorrebbero farlo anche loro ma sono bloccati dalla paura. Ebbene tutti hanno paura, è impossibile non aver paura di compiere un passo così grande, ma riesci a farlo solo se veramente lo desideri.
 
 
 

12 comments:

  1. Ciao Francesca, accidenti, è già passato un anno! Ricordo che in quel periodo avevo appena iniziato a zompettare avanti e indietro a Roma e ogni settimana chiedevo a Santina quando sareste partiti.. Penso spesso a voi, alla vostra esperienza e spesso leggendo le tue parole mi emoziono perchè davvero mi immedesimo in voi e sento la nostalgia di casa che scorre nelle vene. La mia esperienza all'estero è ben diversa dalla vostra, la mia ha un termine, so che tra un mese e mezzo tornerò a casa, ma il fatto di viaggiare sempre sola "allunga" spesso il tempo dei miei soggiorni... ed ecco quindi che le settimane a Roma mi sembravano mesi e i mesi qui negli Stati Uniti mi sembrano anni. Le esperienze che si fanno sono bellissime, sono sicura (e lo leggo nei tuoi post) che anche per voi quest'anno sia stato un'esperienza eccitante, pienissima di nuove cose da vedere, ma anche semplicemente da imparare.. dal visitare le città allo spiare con la coda dell'occhio come la signora in fianco a voi prende la verdura al supermercato per non fare brutte figure e sbagliare col sacchetto o con la bilancia... ma poi come dici te, la nostalgia prende il sopravvento quando meno te l'aspetti ed ecco profumi o semplici abitudini che vorresti rivivere... beh, basta nostalgia... buon compleaustralianno alla tua bellissima famiglia!!

    ReplyDelete
    Replies
    1. Grazie Lisa per essere passata di qua, in bocca al lupo a te e che questo mese e mezzo che ti rimane sia ricco di emozioni e tante esperienze nuove da portare a casa!

      Delete
  2. È vero, buon primo compleanno australiano! Qui di fifa ne abbiamo a pacchi, ci servirebbe un container solo per quella, ah ah ah! Ma c'è anche tanta determinazione, si mette un passo davanti all'altro e si va! Un forte abbraccio per superare i momenti di nostalgia ;)

    ReplyDelete
  3. un anno lontano da casa...
    un'esperienza da provare per un'anima forse inquieta, forse determinata, quando si punta su se stessi e sulle proprie forze comunque, non si erra mai...

    ReplyDelete
    Replies
    1. Hai proprio ragione Patalice, e tutto quello che ne guadagni, il bello e il brutto, è tuo e solo tuo e nessuno potrà mai togliertelo!

      Delete
  4. Bellissimo questo post, ti capisco e condivido.
    Complimenti Francesca, adoro il tuo blog!

    Luana
    www.luana-abroad.co.uk

    ReplyDelete
    Replies
    1. Grazie Luana, i complimenti degli altri blogger hanno sempre un valore in più ;)
      A presto!

      Delete
  5. E' quello che ci ha sempre bloccato dal farlo anche noi(nonostante lo abbiamo detto e pensato tante volte): non la paura, ma il fatto che per ora la nostra vita in realtà ci va bene così, non lo vogliamo nel profondo. Forse quando si hanno dei figli però le cose cambiano, si comincia a pensare in modo più altruistico e proiettato sul futuro, sul futuro migliore da offrire a loro...

    ReplyDelete
  6. Forse hai ragione Ellie, avendo dei figli guardi un po' più al futuro, ma se devo essere sincera credo che un cambiamento così grande vada desiderato veramente, figli a parte.
    E magari presto capirai se ho ragione ;)

    ReplyDelete
  7. Un anno.
    Che grande traguardo il vostro. :)

    Mi riconosco tanto nelle tue somme, soprattutto con le mie due valigie e nei due bagagli a mano che ci accompagneranno per tutti i mesi del visto.

    ReplyDelete
    Replies
    1. Sì, è un grande traguardo, ma nulla in confronto ad altre esperienze expat addirittura decennali.
      Quello delle valigie credo sia un bell'insegnamento che porterò con me sempre, anche se domani dovessi fermarmi di viaggiare.

      Delete